giovedì 20 febbraio 2014

Marinetti e i Futuristi

1 – Gabriele D’Annunzio tra Simbolismo e Decadentismo
 2 – Filippo Tommaso Marinetti e i Futuristi
 3 – Massimo Bontempelli e il Realismo magico
 4 – Luigi Pirandello, e l’io allo specchio
 5 – Giuseppe Ungaretti e la Scuola romana
 6 – Alberto Moravia e gli artisti
 A – I caffè e i luoghi di incontro
 B – I Teatri e gli Spettacoli
 C – Le riviste
 D – Dalla finestra ti vedo, Francesco Vaccaro a Casa Moravia
Legami e Corrispondenze. Immagini e parole attraverso il 900 romano intende ripercorrere attraverso le opere delle Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale, i rapporti tra arti visive, letteratura e musica a Roma, dall’inizio del ‘900 fino agli anni ’60.
Muovendo dal Decadentismo, di cui D’Annunzio fu massimo rappresentante, la mostra presenta, tra le altre, opere di Sartorio e De Carolis, raffinati illustratori delle sue opere.
Con Marinetti, fondatore del Futurismo, la collaborazione fra artisti, letterati e musicisti si fa esemplare. Movimento poetico, dapprima, investe e feconda tutte le altre discipline creando un rivoluzionario linguaggio che dà voce alle nuove emozioni del volo e della velocità.
Al mistero che si cela dietro l’apparente banalità delle cose si rivolge il Realismo magico di Bontempelli, interpretato, ad esempio, da Casorati e Donghi che nel disegno chiaro e nitido e nei solidi volumi ricercano un senso di enigmaticità e sospensione del tempo. Atmosfere assorte e metafisiche, tra realtà e sogno sono l’indice creativo di de Chirico dove gli echi dell’antica tradizione greca misti al rimpianto per una terra perduta assurgono a toni di infinito lirismo.
Con Ungaretti e gli artisti della Scuola Romana il rapporto si fa sempre più complice ed è la sua poesia che trova nei dipinti dell’amico Scipione un uguale e sofferto sentire.
Ma è Pirandello che dà slancio vitale alla concezione stessa dell’identità dell’artista nella dissimulazione attraverso l’opera e l’apparenza mostrata. Nella sua poetica la parola narra la distruzione di ogni certezza e lascia solo l’assurdo della realtà.
E infine Moravia, intellettuale attento ad ogni aspetto della comunicazione, attraverso il teatro e il cinema giunge alla soglia della sperimentazione, accompagnato dagli amici Guttuso, Schifano, Angeli. Molte le suggestioni, qui appena accennate, che possono aprire nuovi percorsi alla ricerca di infiniti “legami e corrispondenze”.

MARINETTI E I FUTURISTI

Il Futurismo fu un fenomeno complesso che interessò letteratura, politica, arte, costume e società in una visione totalmente eversiva della realtà e dell’individuo, con modalità pienamente in linea con il clima delle avanguardie storiche che attraversarono l’Europa agli inizi del Novecento. Marinetti, poeta, scrittore, critico, agitatore, curatore, ideatore e vera anima del movimento ne fu frenetico animatore anche nei luoghi più remoti dove si svolgevano le dirompenti serate e manifestazioni futuriste.
Maggiori informazioni
Dipinto
Benedetta (Cappa Marinetti), 1922 ca.
AM 890
Dipinto
Virgilio Marchi, 1916
AM 5011
Dipinto
Tato (Guglielmo Sansoni), 1929
AM 911
Dipinto
Tato (Guglielmo Sansoni), 1929
AM 818
Dipinto
Tato (Guglielmo Sansoni), 1929
AM 903
Dipinto
Enrico Prampolini, 1929-1930
AM 774
Dipinto
Enrico Prampolini, 1934 ca.
AM 1067
Dipinto
Sante Monachesi, 1940
AM 2854
Dipinto
Sante Monachesi, 1938
AM 1284

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