Passaporto a 116 Euro, Cittadinanza a 300 Euro! Il Sen. Tonini (e il Governo) contro emigrati e immigrati |
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Un sublime emendamento del Senatore Tonini (PD), approvato in
Commissione Bilancio e Finanze del Senato in contemporanea con la
chiusura dei lavori del CGIE (tempistica eccezionale), fa lievitare il
costo del rilascio del passaporto a 116 Euro. Non si pagherà più,
invece, la tassa annuale sul passaporto (che in realtà quasi nessuno
pagava anche perchè contravveniva alle normative comunitarie). Mentre
solo per richiedere la cittadinanza (cosa che riguarda ovviamente
emigrati discendenti di italiani ed immigrati o coniugi di italiani)
serviranno da ora in poi ben 300 Euro (oltre ovviamente al costo della
documentazione da presentare che tra l'altro, nei paesi di emigrazione,
già costituisce un grosso mercato di approvvigionamento per mediatori di
varia natura che ricostruiscono la genealogia dei nuovi aspiranti
cittadini). Per questi ultimi, il costo dell'acquisizione della
cittadinanza salirà alle stelle: 416 Euro di tasse pubbliche, più i
servizi priovati connessi. Il giochetto secondo Tonini servirebbe a
finanziare posti di lavoro nei consolati per processare le centinaia di
migliaia di richieste di cittadinanza in giacenza, ma in realtà non vi è
alcun rapporto diretto tra tassazione (che arriva al Ministero del
Tesoro) e storno di questi soldi al Ministero degli Esteri.
L'emendamento serve invece a sconsigliare l'acquisto di cittadinanza ad
emigrati ed immigrati: un costo di questa entità è difficile da
sopportare per persone i cui stipendi sono generalmente al di sotto di
quelli italiani ed è arduo da sopportare anche per gli italiani (circa
1/3 dello stipendio medio) di un lavoratore dipendente. E' una sorta di
sbarramento alla cittadinanza: l'Italia non vuole nuovi cittadini! Ed è
un esempio di come intenda muoversi da ora in poi il governo Renzi, dopo
l'elargizione elettorale degli 80 Euro. Da ricordare, in più, sempre
per apprezzare la lungimiranza del senatore che si era già misurato
senza troppo successo sulle questioni degli italiani all'estero, che
questo settore ha subito i più consistenti tagli lineari in percentuale,
rispetto ad ogni altro capitolo di spesa pubblica: oltre il 75% in meno
di 5 anni. D'altra parte, gli italiani all'estero sono lontani e gli
immigrati (altro settore tartassato) non votano. Cosa faranno ora i
parlamentari eletti all'estero ?
Sale la tassa per il rilascio del passaporto
Intanto
la tassa per il rilascio del passaporto sale da 40,29 euro a 73,50
euro. Lo prevede un emendamento al decreto Irpef firmato da Giorgio
Tonini (Pd) che è stato approvato dalle commissioni Bilancio e Finanze
del Senato. Contestualmente viene abolita la tassa annuale (che era
anch'essa di 40,29 euro e doveva essere pagata per viaggi extra-Ue). Al
contributo per il rilascio del passaporto dovrà aggiungersi il costo
del libretto che sarà stabilito ogni due anni dal ministero
dell'Economia. Il ministero aggiornerà infine ogni due anni il
contributo stesso. Tonini (Pd): su passaporti non c'è nuovo balzello
Su
questo aumento arriva la precisazione di Giorgio Tonini, vicepresidente
dei senatori Pd e capogruppo in commissione Esteri a Palazzo Madama.
«L'emendamento al dl Irpef, che ho presentato in commissione Bilancio
del Senato e che è stato accolto dal governo, non prevede nessun nuovo
balzello sul passaporto, come è stato erroneamente scritto da alcuni
organi di stampa, ma èuna semplificazione burocratica della tassa in
vigore, a vantaggio sia dei cittadini che degli uffici, in particolare
dei consolati, nello spirito della migliore spending review». «Attualmente
- spiega - il passaporto è soggetto, al momento dell'emissione, al
rimborso del costo del libretto (42,50 euro) e a una tassa (40,29 euro).
Per l'uso al di fuori dell'Unione Europea, la tassa di 40,29 euro è
dovuta ogni anno. In analogia a quanto fanno i nostri maggiori partner
internazionali, ho proposto di riformare il meccanismo di tassazione del
passaporto, unificando tutti i tributi attualmente previsti in un'unica
tassa pagata al momento dell'emissione (73,50 euro più il costo del
libretto, lasciato invariato a 42,50 euro) - aggiunge - rispetto
all'attuale costo di emissione, l'importo è aumentato per compensare il
minore introito derivante dalle tasse annuali che non saranno più
dovute». Arriva tassa da 300 euro per poter chiedere la cittadinanza italiana
Nel
testo dell'emendamento (a firma Tonini) si legge che i «diritti da
riscuotere per il trattamento della domanda di riconoscimento della
cittadinanza italiana di persona maggiorenne» viene fissata in «300
euro». «In America latina, in particolare in Argentina - ha spiegato
il senatore - ci sono liste d'attesa molto lunghe di persone che hanno
chiesto la cittadinanza poiché discendenti di italiani. Sinora la
pratica era gratis e passa a 300 euro. L'intenzione è quella di
utilizzare parte delle risorse per aumentare il personale a contratto in
loco per smaltire le pratiche arretrate».
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