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Posti di lavoro da "green e white economy":entro il 2020, più di 1.300.000
Roma, 18. 11.13 - (Adnkronos) - La green
economy creerà, da qui al 2020, oltre 250.000 posti di lavoro in Europa
a cui si devono aggiungere altri 1.061.000 posti che saranno creati
dalla white economy, quella relativa alla frontiera dell'efficienza
energetica, dalla riqualificazione energetica, alla climatizzazione e
l'illuminazione. Per questo motivo Mce, Mostra Convegno Expocomfort,
manifestazione biennale nell'impiantistica civile e industriale, nella
climatizzazione e nelle energie rinnovabili, pubblica una guida con i
consigli per orientarsi nel labirinto della normativa italiana e
intraprendere i nuovi lavori 'green' che contano circa 54 figure
professionali differenti.
Secondo
lo United Nations Environmental Programme (Unep) si definiscono green
jobs molteplici lavori diversi nel settore agricolo, manifatturiero,
della ricerca e sviluppo, amministrativo e delle attività di servizio
che contribuiscono sostanzialmente a preservare e rafforzare la qualità
dell'ambiente, a proteggere l'ecosistema e la biodiversità, a ridurre i
consumi di energia, materiali e materie prime, come l'acqua, a minimizzare
e a ridurre i processi d' inquinamento dell'ambiente.
Lo
sviluppo della green e white economy influenzerà l'occupazione in due
modi: con la creazione di nuove professionalità come l'esperto di
gestione dell'energia, l'energy auditor e il certificatore energetico, e
con l'adattamento di figure professionali esistenti che richiedono
nuove qualifiche, come il frigorista e l'Installatore.
L'offerta
formativa conta di innumerevoli corsi. A fine 2009 si contavano già
2.033 percorsi diversi. Fra questi, 1.129 erano corsi di formazione, 696
corsi universitari, 208 percorsi post-laurea. Un'ulteriore
complicazione è dovuta al fatto che la legislazione è differente a
seconda della Regione di riferimento e solo quelle istituzioni che
ancora non hanno legiferato in materia si riferiscono alla normativa
statale. I frigoristi, ad esempio, hanno a disposizione solamente tre
mesi per confermare i certificati provvisori.
Al
momento ci sono ancora 36.429 imprese con certificato provvisorio che
dovranno accalcarsi in questo trimestre di fuoco presso gli otto enti di
certificazione attualmente accreditati. Stesso discorso vale per i
tecnici, che devono ottenere un certificato a loro volta. Sono oltre
57mila quelli con il provvisorio. Dal primo agosto 2013, gli
installatori hanno l'obbligo di ottenere dei patentini per installare
impianti a energia rinnovabile. Un tema particolarmente rilevante poiché
sul territorio nazionale operano 99.269 impiantisti elettrici e 84.692
nel settore riscaldamento e climatizzazione.
Il
12 luglio è entrato in vigore il regolamento sui requisiti
professionali dei soggetti abilitati alla certificazione energetica
degli edifici: il certificatore energetico, un tecnico abilitato che può
operare come libero professionista o alle dipendenze di enti pubblici e
privati d'ispezione nel settore delle costruzioni edili, società di
servizi energetici (Esco).
Possono
svolgere l'attività di certificatore i tecnici laureati in ingegneria,
architettura, agraria e scienze forestali oppure quelli con diploma
industriale, di geometra, o di perito agrario. I tecnici devono essere
iscritti a un ordine professionale, ma non in Lombardia. In
alternativa, il tecnico può decidere di frequentare un corso di
formazione di almeno 64 ore sulla certificazione energetica degli
edifici al termine del quale diventa certificatore energetico. Il corso
di formazione è obbligatorio, invece, per tutti i tecnici non abilitati
alla progettazione di edifici e impianti e per quelli in possesso di
lauree e diplomi tecnici diversi dai precedenti.
Anche
gl'ingegneri hanno bisogno di una costante formazione: per esercitare
la professione, l'iscritto all'albo deve essere in possesso di un minimo
di 30 crediti formativi professionali. Anche per gli architetti partirà
la formazione obbligatoria, dal prossimo anno. Il primo periodo di
valutazione dell'aggiornamento sarà dal 1 gennaio 2014 al 31 dicembre
2016. In quest'arco di tempo gli architetti dovranno maturare 60 crediti
formativi.
Fra le professioni che
richiedono un alto grado di specializzazione 'green' e necessarie
certificazioni e qualifiche ci sono i manager del governo del territorio
(laurea di 2° livello in Ingegneria dell'Ambiente e del Territorio,
master di 2 anni in temi di gestione delle risorse, dell'ambiente, del
rischio, della sostenibilità), manager esperto nella Programmazione
energetico-ambientaleterritoriale (laurea 2° livello in Ingegneria
Meccanica, dell'ambiente e del territorio; master di 2 anni in temi di
gestione dell'energia, delle risorse, della sostenibilità) ed esperto di
Progettazione di Sistemi di Energie Rinnovabili (laurea di 2° livello
in Ingegneria Meccanica; master in Fonti Rinnovabili).
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