giovedì 12 luglio 2018


Eventi culturali a Catanzaro presso l'ex Stac da luglio a novembre 2018



Catanzaro - Via libera al calendario di eventi espositivi in programma da luglio a novembre nel Palazzo delle esposizioni, ex Stac. La giunta, presieduta dal sindaco Abramo, ha dato l’ok alla proposta del settore cultura, illustrata dall’assessore Ivan Cardamone, inerente le prossime iniziative che saranno ospitate nei locali dello spazio espositivo di Piazza Matteotti.
Dal 14 al 25 luglio si terrà la collettiva di pittura “Incontri d’Arte”, quarta edizione, curata da Angela Procopio, con esposizione di opere del giovane artista catanzarese Cristian Crimasso Mancuso che, recensito da Paolo Levi e Vittorio Sgarbi, ha di recente esposto al World Wide Art Show di New York;  dall’1 al 31 agosto si proseguirà con la mostra d’arte nell’ambito del progetto “Altrove Festival”, quinta edizione, curato dall’Associazione WakeUP di Catanzaro, che, ormai diventato patrimonio artistico della Città, risulta essere una delle attività programmate nel Piano Esecutivo di Gestione 2018; dal 3 al 15 settembre il calendario prevede la Mostra di selezione – Città di Catanzaro, curata dall’Associazione Strada G di Catanzaro, propedeutica alla “13^ Biennale Internazionale di Arte Contemporanea – Roma 2020” e inserita dal CIAC (Centro Internazionale Artisti Contemporanei) nel progetto Sibari e nella prestigiosa manifestazione nazionale “Cassandra cercasi”; dal 18 al 25 settembre sarà la volta di “Catanzaro Design Week”, terza edizione, curata dall’associazione Officine AD, con l’allestimento di una esposizione di “contaminazione contemporanea” che attiva la creatività di designer, artigiani e aziende partecipanti all’importante evento catanzarese; dal 27 settembre all’8 ottobre la mostra, curata dalla Parrocchia San Giovanni Battista di Catanzaro, dal titolo “I dipinti di Irene Brancaccio”, ragazza down che nella pittura manifesta con soddisfazione la sua anima, esprimendosi, in particolare, nell’effusione di colori caldi e paesaggi sereni, assimilabili a soggetti impressionisti; dal 9 al 31 ottobre la mostra collettiva di pittura, curata da Egidio Verduci e da Carmen Abatino, di artisti catanzaresi già affermati ed emergenti, con un laboratorio di pittura per bambini, curato dalla stessa Abatino che ha esposto in importati mostre collettive in Italia e all’estero, ricevendo significativi riconoscimenti; dall’1 al 25 novembre 2018 il programma si concluderà con la mostra, curata da Alfonso Serrao, di motomodelli di pregio e valore storico, riproducenti auto di varie epoche, e di materiale inerente le auto e il motorismo in genere.
“Sulla scia del successo riscosso dagli eventi organizzati negli ultimi mesi – ha commentato Cardamone – l’amministrazione ha inteso dare seguito alla ricca programmazione di attività culturali che vedranno nella palazzina dell’ex Stac un punto di riferimento importante per la promozione del centro storico e delle eccellenze artistiche del nostro territorio”.

domenica 23 ottobre 2016

Premio Dario Fò

Dario Fò nasce a nuova vita grazie a un premio istituito in suo onore: il "Premio Dario Fò" che sarà assegnato dall'associazione romana di promozione sociale "Accademia dei Pedagogisti"ad artisti che si sono distinti nel campo del teatro e delle arti visive, proprio come l'immenso artista Dario Fò.

 

domenica 14 dicembre 2014

I mantra

La parola mantra deriva dalla combinazione delle due parole sanscrite manas (mente) e trayati (liberare). Il mantra si può quindi considerare come un suono in grado di liberare la mente dai pensieri. Sostanzialmente consiste in una formula (una o più sillabe, o lettere o frasi), generalmente in Sanscrito, che vengono ripetute per un certo numero di volte (Namasmarana) al fine di ottenere un determinato effetto, principalmente a livello mentale, ma anche, seppur in maniera ridotta, a livello fisico ed energetico. Esistono moltissimi mantra per gli scopi più diversi: la maggior parte sono in sanscrito, ma ne esistono anche in altre lingue. Il mantra più conosciuto è il mantra Om (Aum). In Tibet, molti buddhisti incidono i mantra nella roccia come forma di devozione. Il loro uso varia a seconda delle scuole spirituali o delle filosofie. Vengono principalmente utilizzati come amplificatori spirituali, parole e vibrazioni che inducono nei devoti una graduale concentrazione. I mantra vengono utilizzati anche per accumulare ricchezza, evitare pericoli, o eliminare nemici. I mantra hanno origine in India all'interno dell'Induismo Vedico e nel Jainismo, popolari in diverse e moderne pratiche spirituali che si rifanno seppur in modo impreciso alle antiche pratiche delle religioni orientali. I mantra sono considerati come suoni vibrazionali, a causa della grande enfasi che si pone alla loro corretta pronuncia (grazie allo sviluppo della scienza fonetica, in India, migliaia di anni fa). Il loro scopo è liberare la mente dalla realtà illusoria e dalle inclinazioni materiali. Il processo di ripetizione di un mantra è definito cantilena.
 
Aspetti dei mantra
Un mantra ha due aspetti: il primo è manana, e significa che ciò che si è ascoltato deve penetrare nella mente; il secondo è trania, e vuol dire che qualunque cosa sia penetrata nella mente vi deve essere fermamente stabilita e preservata. I mantra possono essere strumenti di adorazione, preghiera, terapia, avanzamento spirituale, purificazione o di offerta rituale. Essi sono suddivisi in dieci karma (azioni).
  1. Shanti: pace assoluta.
  2. Istambhan: che paralizza.
  3. Mohana: attraente noto anche come Sammoha.
  4. Uchchatan: (che turba) servono a turbare l’equilibrio mentale, aumentano il dubbio, l’incertezza, la paura, le delusione; la persona che ne subisce l’influenza agisce come se fosse posseduta.
  5. Vashikaran: (controllo della coscienza) servono a ridurre in schiavitù; chi ne subisce l’effetto perde capacità di discriminare diventando come una marionetta.
  6. Akarshan: servono ad attrarre persone che vivono lontano.
  7. Jrambhan: servono per cambiare paradigmi di comportamento, chi li subisce si comporta secondo il volere di chi li usa.
  8. Vidweshan: dividono due persone, creano rabbia, odio, gelosia, aggressività reciproche; i comportamenti rimangono invariati cambiano solo quelli in relazione alla persona selezionata.
  9. Pushti: servono per accrescere fama, ricchezza, prestigio, buona volontà, condizione sociale e potere proprio.
  10. Bija (seme): sono mantra di sintesi con un numero limitato di sillabe e sono considerati più potenti degli altri. 
 
I bīja
I bīja ("seme") sono monosillabi che generalmente non hanno un significato semantico, o lo hanno perso nel corso del tempo, ma vanno interpretati come suoni semplici atti a esprimere o evocare particolari aspetti della natura o del divino, e ai quali sono attribuiti funzioni specifiche e interpretazioni che variano di scuola in scuola. Spesso questi "semi verbali" sono combinati fra loro a costituire un mantra, oppure adoperati come mantra essi stessi (bījamantra). Alcuni fra i più noti sono:
  • AUṂ: è il bīja più noto, l'OṂ, comune a tutte le tradizioni. Considerato il suono primordiale, forma fonica dell'Assoluto, è utilizzato sia come invocazione iniziale in moltissimi mantra, sia come mantra in sé. Le lettere che compongono il bīja sono A, U ed Ṃ: nella recitazione A ed U si fondono in O, mentre la Ṃ terminale viene nasalizzata e prolungata fonicamente e visivamente. La recitazione dell'OṂ è molto comune, ed è considerata di grande importanza: numerosi testi citano e argomentano su questo mantra.
  • AIṂ: la coscienza. È associato alla dea Sarasvatī, dea del sapere.
  • HRĪṂ: l'illusione. È associato alla dea Bhuvaneśvarī, distruttrice del dolore.
  • ŚRĪṂ: l'esistenza. È associato alla dea Lakṣmī, dea della fortuna.
  • KLĪṂ: il desiderio. È associato al dio Kama, dio dell'amore, ma rivolto anche a Kālī, la distruttrice.
  • KRĪṂ: il tempo. È associato alla dea Kālī.
  • DUṂ: la dea Durga.
  • GAṂ: il dio Ganapati.
  • HŪṂ: protegge dalla collera e dai demoni.
  • LAṂ: la terra
  • VAṂ: l'acqua
  • RAṂ: il fuoco
  • YAṂ: l'aria
  • HAṂ: l'etere

Modi e Modi

Ci sono modi e modi. Ci sono modi e modi di trattare e di essere trattati. Modi di agire e modi di reagire. I modi che ci riservano gli altri sono quelli del loro mondo. I modi che noi riserviamo agli altri in risposta ai loro modi sono quelli del nostro mondo.