lunedì 7 marzo 2011

Papa Benedetto visita la mostra di 60 artisti testimoni di carità nella ricerca di verità


Papa Benedetto XVI ha inaugurato la mostra di artisti contemporanei allestita, nell'atrio dell'Aula Paolo VI, per i suoi sessant'anni di sacerdozio. Vi ringrazio - ha esordito il Pontefice - perché mi presentate il frutto della vostra creatività, della vostra riflessione e del vostro talento. Ha poi voluto soffermarsi sul suggestivo titolo di questa Esposizione : «Lo splendore della verità, la bellezza della carità».  È proprio dall'unione - ha aggiunto Benedetto XVI - dalla perfetta armonia di verità e carità, che emana l'autentica bellezza, capace di suscitare ammirazione, meraviglia e gioia nel cuore degli uomini.
Il mondo in cui viviamo - ha continuato il Papa - ha bisogno che la verità risplenda e non sia offuscata dalla menzogna e dalla banalità; ha bisogno che la carità infiammi e non sia sopraffatta dall'orgoglio e dall'egoismo. Abbiamo bisogno che la bellezza della verità e della carità colpisca l'intimo del nostro cuore e lo renda più umano. Vorrei rinnovare a voi, e a tutti gli artisti, un amichevole e appassionato appello : non scindete mai la creatività artistica dalla verità e dalla carità, non cercate mai la bellezza lontano dalla verità e dalla carità, ma con la ricchezza della vostra genialità e del vostro slancio, siate sempre cercatori della verità e testimoni della carità. Fate risplendere la verità delle vostre opere e fate in modo che la bellezza susciti nello sguardo e nel cuore di chi le ammira il desiderio di rendere bella e vera l'esistenza, arricchendola di quel tesoro che non viene mai meno, che fa della vita un capolavoro e di ogni uomo uno straordinario artista : l'amore. Lo Spirito Santo, artefice di ogni bellezza che è nel mondo, vi illumini sempre - ha concluso - e vi guidi verso la Bellezza ultima e definitiva, quella che scalda la nostra mente ed il nostro cuore e che attendiamo di poter contemplare un giorno in tutto il suo splendore.
DON SANTINO SPARTA' E LE STARS DELLA SOLIDARIETA'
Roma- Come ogni anno, è già in preparazione il Calendario della Solidarietà 2012, edito da "La Notte Italiana", con le foto della sottoscritta alle Stars della Solidarietà con don Santino Spartà. I primi due grandi personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo fotografati per l'annuale progetto sono don Luigi Ciotti (costantemente impegnato nella lotta alla mafia) e Roberto Vecchioni (trionfatore del Festival di Sanremo, nominato, recentemente, "Accademico Pedagogista", a Roma, dall'associazione "Accademia dei Pedagogisti". (Feliciana Di Spirito)

Foto di Feliciana Di Spirito: (info: felicianadispirito@gmail.com)

Don Luigi Ciotti con Don Santino Spartà
Don Santino Spartà con Roberto Vecchioni

domenica 20 febbraio 2011

Roberto Vecchioni credente


"Sono cattolico e profondamente credente, però da ragazzo credevo che andare a messa era una perdita di tempo. Poi ho capito che quello era il luogo. E ci fossi andato prima...Credo non ci sia nulla di più bello del Cattolicesimo".  
Parola di Roberto Vecchioni (cantautore, paroliere, scrittore e insegnante)

sabato 19 febbraio 2011

GIORGIO BOCCA


Una Bocca di fuoco sputa vetriolo sulla TV italiana

Il grande giornalista Giorgio Bocca traccia un preoccupante profilo del panorama televisivo.

di Feliciana Di Spirito
-MILANO- 
Come definire la televisione italiana? 
L'apoteosi d'indecenze ed idiozie, di un'ignoranza che non conosce vergogna, nè il buon senso di nascondersi, anzi mostrandosi come esempio, di luoghi comuni e voyeurismo di carne e di spirito, al limite dell'endoscopia? Giorgio Bocca, uno dei più autorevoli opinio-nisti italiani ci ha ricevuti a Milano, nel suo studio privato, in zona Magenta, per esprimerci il suo parere.
Come spiega il successo di una trasmissione tipo "Il Grande Fratello"?
Misteri della televisione! Misteri un po' simili a quelli che possono decretare o meno il successo di un libro. Capita, di tanto in tanto, che un libro come "Il Nome della Rosa" di Umberto Eco, pur essendo un libro difficile e tutto sommato molto noioso, abbia un successo enorme.
Le pare giusto invitare in TV Cristina, la vincitrice del Grande Fratello, che piange per la nonna deceduta, oppure Pietro Taricone che, in prima serata dà pareri su argomenti che ignora, barcamenandosi, come può, nel buio assoluto?
Si sa che lo scopo di certi programmi d'intrattenimento è fare audience e quindi trasmettono il peggio che ci sia in un paese al limite del cattivo gusto. Si escogitano trucchi di propaganda come per il programma di quel comico romagnolo, Daniele Luttazzi. E così crei un caso intorno a ciò che un caso non è. Si tratta, semplicemente, di un poveretto che fa battute che non fanno ridere. Io non riesco a ridere neanche sforzandomi. "Il Grande Fratello", come nel passato "Lascia o raddoppia", dimostra la povertà di spirito, la povertà di vita della maggior parte della popolazione che si accontenta davvero di poco.
Ma è triste!?
Certo che molto confortante non è. Ad ogni modo bisogna inquadrare la televisione nel contesto della società di massa, la cui regola principale è il profitto. Chi fa televisione tende a rivolgersi più alla quantità che alla qualità. Se un programma è seguito da due milioni di persone, che è già una cifra enorme, è un fallimento perchè deve raggiungere dieci milioni di persone!
Più si alza l'auditel più si abbassa il livello?
Certo che la cultura, l' arte non sono adatte a creare masse di spettatori. Nel passato ci sono state rare espressioni artistiche che sono state popolari, ad esempio il melodramma. Tutta la pittura di questo secolo è stata disprezzata, anche gli impressionisti. Gran parte delle cose che avvengono non sono descrivibili facilmente, non si possono raccontare in modo leggero. Tutto ciò che è complesso è respinto dalla televisione di massa.
Cosa pensa degli uomini che fanno TV?
Costanzo è un domatore di scimmie cretine, un professionista di programmi popolari, un uomo di grande potere anche politico, uno che si sa preservare, contrariamente a Emilio Fede che è servo. Vittorio Sgarbi, nei suoi sgarbi quotidiani, è l'espressione di una aggressività per me incomprensibile. Ormai la gente si è abituata a lui, rassegnata alla sua eterna presenza.
Anche lei ha fatto televisione…
Io ho avuto un'esperienza televisiva chiarificatrice, in quanto mi ha rivelato immediatamente che ero negato per la televisione.
Quindi ha lasciato perdere?
Si perché, venendo dal giornalismo, pensavo di fare servizi informativi, ma alla gente non interessavano per nulla e quindi venivo trasmesso nella fascia dell'insonnia: all'una di notte. Può darsi che se avessi mostrato delle donne nude avrebbero funzionato. Invece, trattavo problemi economici, come l'agricoltura. Oggi anche l'economia e la politica tendono ad essere spettacolo.
E' l' era della spettacolarizzazione?
La nuova economia "dello schermo e del sorriso" è un'economia basata più sullo spettacolo che sulla produzione tecnica. Quando anche l'informazione diventa produzione, inventi dei prodotti che non esistono e li inventi attraverso la propaganda, l'informazione. Tutto tende ai bisogni che non ci sono, ma che vengono creati.
Quali sono gli effetti negativi della televisione?
Aiuta la gente a continuare a camminare nel buio e non è un caso se  si è diffusa una certa attrazione per il male. 

giovedì 6 gennaio 2011

AUGURI A TUTTI

di Davide Foschi
Un augurio a tutti gli esteti, a tutti coloro che s'inebriano delle meraviglie della vita, a chi cerca redenzione e ai santi che possono sempre inciampare, ai filosofi e ai poeti che non vengono letti da nessuno, agli scienziati sottopagati e ai teoreti non compresi, ai politici che sono ancora in tempo per risvegliarsi, ai preti onesti che quando t' incrociano abbassano lo sguardo perché la loro categoria, ultimamente, non gode di molta simpatia, a chi si ribella alle dittature, ma è troppo debole per sconfiggerle, a chi è ricoverato e sentirà i botti di capodanno, da solo, dalla sua stanza di ospedale, a chi è di destra o di sinistra e, nonostante questo, riesce a dire cose sensate, ai credenti che rispettano il prossimo, agli atei che amano, a me stesso, al mio vicino di casa che non vedo da mesi, ma ne sento i rumori, ai gatti e ai cani che sono felici di vivere con noi e per questo dimostrano di essere meno intelligenti di noi, al nostro presidente Napolitano che è l'unico ad ascoltare i giovani, sembrando quasi piu' giovane di loro, al panificio sotto casa mia che mi rende felice col profumo del pane, a Gino Strada che più gli rompono le scatole e più costruisce ospedali, ai miei amici, perchè mi sono amici, a tutti voi che state prestando attenzione, perchè al giorno d'oggi tutti vogliono dire qualcosa, basta poterlo fare in pubblico e mostrare agli altri di esistere, perchè, evidentemente, non ne siamo noi stessi convinti, a voi tutti, sperando, come disse Dostoevskij, che sarà la Bellezza a salvare il mondo. Proviamo a pensare che questo sarà l'anno della riaffermazione della Bellezza: il ritorno del Bello nell'Arte, nelle strade, sulle facce della gente, nei sogni di noi tutti. Riappropriamoci della Bellezza!